IL GENITORE SUFFICIENTEMENTE BUONO
Essere genitori è un viaggio complesso e ricco di sfide. In un’epoca in cui la perfezione sembra essere l’obiettivo ultimo, può essere liberatorio scoprire che non è necessario essere genitori impeccabili per crescere figli sani e felici. Anzi, secondo Donald Winnicott, essere “sufficientemente buoni” è non solo accettabile, ma essenziale per lo sviluppo equilibrato dei bambini. Winnicott introdusse il termine “madre sufficientemente buona” per descrivere un genitore che, pur non essendo perfetto, offre al bambino un ambiente sicuro e affettuoso. Questi risponde ai bisogni del bambino, ma permette anche che il piccolo sperimenti frustrazioni gestibili.
La ricerca della perfezione può portare i genitori a un costante stato di stress e insoddisfazione. I bambini, dal canto loro, possono percepire questa tensione, sentendosi sotto pressione per aderire a standard irrealistici. Essere imperfetti e accettare i propri limiti insegna ai figli che è umano commettere errori e che ogni esperienza, positiva o negativa, è un’opportunità di crescita.
Tutto questo implica anche essere “sufficientemente cattivi” che, non si tratta di essere negligenti o abusivi, ma di stabilire limiti chiari e dire “no” quando necessario. Questa forma di “cattiveria” è in realtà un atto d’amore: aiuta i bambini a comprendere le regole sociali, a sviluppare autocontrollo e a gestire le delusioni.
Permettere ai figli di affrontare piccoli fallimenti li prepara alle sfide della vita adulta. Proteggerli sempre può renderli vulnerabili.
Il genitore sufficientemente buono trova un equilibrio tra sostegno e indipendenza. È presente senza invadere, guida senza controllare e ama senza soffocare. Accettando l’imperfezione e riconoscendo il valore delle sfide, possiamo creare un ambiente più sano e autentico.
Non esiste il genitore perfetto, ma genitori che amano e crescono insieme ai loro figli, rendendo unico il viaggio della genitorialità.
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18 Settembre 2024